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Volumella | Settimana 7 - 14 Settembre MMXXIII


GIOVEDI 7/09

Dove: Freakout Club Biglietto: 7€ in cassa Riservato ai soci AICS


MONSIEUR DOUMANI

Una di quelle chicche che se non vieni ti sei perso qualcosa. Un po' come quando verso metà giugno i Wyatt E. portarono sul palco del Freakout dei canti ancestrali israeliani, frutto di belle ricerche antropologiche. Uno dei live più incredibili e immersivi della stagione scorsa a detta di tutti i presenti. Questa volta però la band viene dalla Repubblica di Cipro ed è proprio dalla tradizione cipriota che i Monsieur Doumani partono per delineare il loro personalissimo sound.

Genere: Folk | Neo-folk | Avant Folk


 

VENERDI 8/09

Dove: Freakout Club Biglietto: 7€ in prevendita (QUI) o 10€ in cassa Riservato ai soci AICS


MARNERO ft. Matteo Bennici

Speriamo non sia necessario raccontare chi sono i Marnero perché dovreste già saperlo, ma vi diciamo comunque due parole. I Marnero hanno suonato sotto ogni ombra prodotta dai palazzi di questa città, dignificando così marginalità sociali e politiche che tramite il loro sound hanno trovato una voce furiosa ed espansiva ad ausilio dei drammi che interiormente e collettivamente maledicono la nostra storia. "Marnero" non è un nome a caso: contiene e sintetizza come unità kabalistica tutta la produzione discografica della band, album e singoli pezzi, in un tremendo naufragio che ci chiama per nome uno ad uno. Questa città i Marnero la tirano giù, fisicamente. Ricordo ancora il memorabile live a XM del 2019 (suonavano con i CDP) in cui al colpo di cassa crollava letteralmente il soffitto. Un'immagine densa di significato alla cui base si legge una firma nera di rabbia, come l'abisso. Nessuno rimane impassibile ai pugni scagliati dei Marnero che, sì, arrivano dall'uso dello strumento, ma nondimeno stravolgono la coscienza dei presenti per via delle liriche: vera e propria poesia, scritta da uno che evidentemente sa a cosa servono le parole.

Per questo live accoglieremo un'altra figura perno della musica underground e non solo, ossia Matteo Bennici, che per i Marnero offrì il suo violoncello a quel disco sedimentato nella nostra memoria che è La Malora. Bennici ha fatto lo stesso con album quali La Capitale del Male degli Hate&Merda e altri. Dal vivo ha accompagnato nel corso del tempo Fine Before You Came, Bologna Violenta (che suonerà quella stessa sera a Freakout), Il Teatro degli Orrori, Le Luci della Centrale Elettrica e via dicendo. Parliamo di un sound designer professionista che renderà questo concerto qualcosa di ancora più profondo. Segue primo ep anteprima dell'album ODRADEK PARTE I presto in uscita e che verrà presentato durante l'evento.

Genere: hardcore punk




BOLOGNA VIOLENTA

Anche in questo caso le presentazioni non servirebbero ma diciamo lo stesso due cose. Bologna Violenta nasce quasi vent'anni fa come progetto folle e visionario del polistrumentista votato al massacro Nicola Manzan, maestro di noise estremo nonché violinista classico di formazione. Dal 2015 a rincarare la dose entra Vagnoni, batterista formidabile. Bologna Violenta si muove inizialmente su una superficie filmica, prima il poliziottesco anni Settanta e poi il mondo movie nudo e crudo che ha sconvolto generazioni di schermi, portando i diversi generi verso un grindcore tutto suo. Proseguendo col percorso, Manzan abbandona l'ispirazione cinematografica e approda nella cronaca di Stato più nera con quel concept album indimenticabile che è Uno Bianca, rivendicando definitivamente il nome del progetto e confermandosi antagonista giurato della melodia. Bologna Violenta è tuttavia inarrestabile, ogni volta che si possa accostare a un aggettivo, Manzan lo tradisce, lo rinnega, scappa via sghignazzando col suo violino sulla spalla. Con Discordia (2016) entrano nella composizione le pelli di Alessandro Vagnoni, già anch'egli docente di muri di suono invalicabili e claustrofobici. La somma dei due risulta devastante ed esente da qualsivoglia tipo di logica. Nel 2020 esce l'ultimo album ad oggi registrato, Bancarotta Morale: cinque capitoli di storie terribilmente vere tradotte e riarrangiate da questa ormai consolidata coppia di poltergeist in carne ed ossa allo sbaraglio.

Genere: grindcore | noise | sperimentale | follia pura



MALCLANGO

A proposito di band indefinibili... Dietro le maschere da primati che si presentano sul palco si celano membri di Juggernaut, Inferno Sci-Fi Grind'n'Roll, Donkey Breeder in grado di spaziare da un genere all'altro come fosse tutto loro. Due bassi e una batteria a delineare una poliritmica esageratamente inusuale. Per intenderci, la loro bio recita: "due bassi e una batteria si prendono gioco della musica spogliando il math rock fino a lasciarlo in mutande".

Genere: math rock | drum & bass | post-hardcore


 

SABATO 9/09

Dove: Freakout Club Biglietto: Up to You!/// Riservato ai soci AICS


SIRKKA

Dopo la rassegna estiva US HARDCORE PUNK SUMMER FAIR, torniamo a un altro evento in nome dell'hardcore punk. In questo caso è curiosa la scelta dei testi in finlandese: un rimando alla scena suomi degli anni Ottanta di cui i Sirkka, pur sempre nativi di New York, sono appassionati. Gemellaggio Grande Mela - Tornio a velocità inaudita.

Genere: hardcore punk



SUICIDE GENERATION

Punk'n'Roll senza pietà, i Suicide Generation vengono dalla pettinata Londra per spargere nichilismo con un santino di GG Allin appresso. Degenerazione, furia, selvaggina urbana, demenza.

Genere: punk | rock'n'roll



LIVIN'GAG

Ad aprire la serata i Livin'Gag, puro hardcore punk da Trento.



 

LUNEDI 11/09

Dove: Freakout Club Biglietto: Up to You!/// Riservato ai soci AICS


IAN SVENONIUS

"Nato a Chicago in un profetico 1968, Svenonius si afferma a fine anni 80 nella politicizzata scena di Washington D.C., di cui incorpora la rabbia cianotica e la forte vocazione sperimentale. La sua idea di militanza, tuttavia, diverge nettamente da quella dei concittadini: se i contenuti dei suoi proclami rasentano spesso un’ortodossia obliqua in cui confluiscono marxismo di stampo francofortese, situazionismo, schegge anarcoidi e scampoli di avanguardie storiche, la forma con cui vengono declamati ricorda più le sceneggiate grottesche dei Pere Ubu o i sermoni apocalittici dei Birthday Party. Un teatrino esagitato in cui tutto è portato all’estremo in maniera isterica, ma non psicotica, senza smarrire i lucidi propositi eversivi che lo ispirano. La cifra della sua arte è la parodia, ma intesa in un’accezione viscerale e violenta: appropriarsi di linguaggi altrui vuol dire per lui penetrarli fino allo sventramento, tramutandoli in informi ammassi di nervi elettrizzati. Il suo modus operandi a tratti ricorda quello di un bimbo o di un internato in manicomio, che nel tentativo di imitare i gesti delle persone “grandi” e “normali” li deforma in maniera goffa e un po’ inquietante.

Anche quando pare prendersi sul serio, lo fa in un modo così esagerato da autosabotarsi, quasi volesse smascherare in partenza le contraddizioni insite in una retorica tanto spinta. Tanto colto quanto anti-intellettualistico, il suo approccio coniuga un sofisticato immaginario brigatista con un’attitudine selvaggia che si riallaccia alle forme musicali più brade, dal rock di Detroit al free jazz. Quello che viene portato avanti è un rifiuto sistematico: dell’industria culturale, della censura, della musica di consumo, del rock classico, dello stesso punk, da cui pure riprende l’energia e il nichilismo espressi in una fisicità ipercinetica quando non autolesionistica.Al resto provvede la sua voce, latrato afono da bestia mandata al macello, sguaiato come le grida di un politicante da strada ma funzionale come la mira di un cecchino".

Quello che avete appena letto è un estratto dalla bio di Svenonius scritta egregiamente da Ossydiana Speri e Stefano Ferreri per Ondarock. Il testo è talmente sviscerante del soggetto che non possiamo che proporvelo a presentazione di Svenonius. Per leggervela tutta - cosa che consigliamo caldamente - potete cliccare qui.


 

MARTEDI 12/09

Dove: Freakout Club Biglietto: Up to You!/// Riservato ai soci AICS


VOMITATRIX

Quattro nomi: Gyna Bootleg, Weasel Walter, Tim Dahl, Rick Eye. Quattro esemplari di purosangue del disturbo sonoro uniti in un freschissimo progetto dadaista che mira al disfacimento psichedelico di ogni ordine, di ogni senso, di ogni equilibrio mentale. E loro si presentano così: It is loud, horrible, insane, and defies logic and taste.

Genere: noisecore | acid grind | grindcore


 

MERCOLEDI 13/09

Dove: Freakout Club Biglietto: Up to You!/// Riservato ai soci AICS


KANAAN

Power trio strumentale dalla Norvegia, animo discendente dei Kyuss, i Kanaan hanno una formazione jazz che esalta e tende a perfezionare una serie interminabile di riff densissimi. Un implacabile muro stonerone di suono acido e distorto sostenuto da un mostro di batterista. Dal vivo devono essere una goduria di un certo livello. Insomma, la stagione stoner si apre con una parola d'ordine che è qualità.

Genere: stoner misto a jazz | psych



ORBITA

Ad aprire una nuova formazione tutta bolognese in debutto.

Genere: stoner | doom

 

GIOVEDI 14/09

Dove: Freakout Club Biglietto: 15€ ( PRE qui) / 18€ door Riservato ai soci AICS


OF THE WAND AND THE MOON

Quando nel lontano 1999 il danese Kim Larsen lasciò i Saturnus, egli mantenne la sua umoralità doom per piangerla in un progetto tutto suo, ornato della funerea sacralità dei gigli bianchi e della crudità umana del suo dolore. Of the Wand and the Moon è un progetto straziante. Lascia davvero attoniti di fronte a tanta intimità, scoperchiata senza pudore né timore alcuno dal romanticismo poetico delle liriche cantate con un fil di voce ed elevata dalle sonorità oniriche che riconducono ai non-luoghi delle mitologie iperboree, nonché alle origini della sua antica terra. Di fatto, Kim Larsen sta perpetuando una tradizione che gli scorre nel sangue. Eppure - o a maggior ragione - la sensazione all'ascolto è quella del silenzio, come se i canti provenissero da altrove e ci trovassimo ai piedi di un palco vuoto, in sogno, trascendendo il tempo e lo spazio per dimenticarci dei giorni e fare così visita agli inferi o al ricordo inconscio, là dove è severamente vietato guardare in faccia i defunti, tuttavia se ne percepisce l'angosciante e pressante presenza che richiama a voltarsi, tenta lo speranzoso malcapitato al tragico gesto del volto, in un gioco tremendo, potenzialmente letale per l'ascoltatore. Noi vi avvisiamo: prestate cautela, è da ascoltare con la dovuta distanza di spirito, pena il più oscuro tra gli oblii. In ogni caso, è in uscita il 15 di questo mese il prossimo album, quindi staremo a vedere cos'avrà da dirci.

Genere: neofolk | dark ambient | sperimentale



I FEEL LIKE A BOMBED CATHEDRAL

Progetto del francese Amaury Cambuzat, leader degli ULAN BATOR e chitarrista della leggendaria band tedesca Faust. Improvvisazione dark-ambient, contemporanea, drone, cinematografica, kraut, sperimentale, ripetitiva, post-rock o ancora Avant-Garde, nella quale il suono e le atmosfere vengono create al momento con la chitarra elettrica e effetti a pedale, senza uso di campionamenti o elementi pre- registrati, con una punta di elettronica. Tutte le registrazione vengono effettuate in presa diretta presso il suo studio ribattezzato « the cathedral ». Un vero e proprio laboratorio creativo che ha spinto Amaury a pubblicare, fuori della produzione discografiche, le sue « Inside the cathedral » sessions.



 

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